Il tartufo bianco pregiato cresce nella zona di Sant’Agata Feltria, dove abbondano i boschi, habitat naturale di questo frutto prelibato conosciuto sin dall’antichità.
Questo particolare tipi di fungo è di tipo ipogeo, ovvero cresce sottoterra, ed è sprovvisto di parti verdi, quindi non attua la fotosintesi clorofilliana, ma si nutre attraverso le radici di alcune piante, come la roverella, il pioppo, il nocciolo, il carpino e il tiglio. A differenza degli altri funghi, che una volta maturi diffondono le proprie spore in superficie, il tartufo emana solamente un forte profumo, che attira animali selvatici come cinghiali e roditori, che poi porteranno in giro le spore. Il nome latino del tartufo bianco pregiato è “Tuber Magnatum”, a indicare che veniva consumato da ricchi signori (magnati). Si raccoglie tra ottobre e dicembre. Dal profumo intenso, si consuma prevalentemente crudo e viene usato per condire primi piatti o secondi di carne.