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Itinerari

Santarcangelo, un itinerario spirituale

Camminare è, ad ogni passo, un incontro con noi stessi. – Rabindranath Tagore

Quello che viene proposto di seguito è un itinerario che, a partire dal cuore della città di Santarcangelo, condurrà alla scoperta di luoghi di culto e paesaggi nascosti, capaci di toccare l’anima di coloro che vorranno intraprenderlo.

Per informazioni su costi e per la prenotazione del tour:
Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica – Pro Loco
tel. 0541-624270
e-mail iat@comune.santarcangelo.rn.it

DurataMezza giornata
Distanzaca. 15 km
Come affrontare l'itinerarioA piedi

Nel dettaglio...

Tappa 1

Si parte di buon mattino dal Convento di SS. Caterina e Barbara, nel cuore del centro medievale di Santarcangelo, e si prosegue lungo Contrada dei Signori, la Rocca è sulla sinistra con la sua torre imponente.

Alla fine della strada occorre girare a sinistra e scendere per Via Cupa, basta seguire i cipressi. In fondo si attraversa la strada…

Tappa 2

Arrivati alla Pieve, bellissimo edificio del VI secolo, l’impressione è che sia capitata lì per caso visto che tutto intorno ci sono case di recente costruzione.

Non è così, in realtà ci si trova nell’area più antica, quella dell’insediamento romano popolato dai coloni inviati da Roma dopo la fondazione della città di Rimini nel 268 A.C.

Un luogo pieno di fornaci in cui gli artigiani dell’epoca inventarono la prima anfora usa e getta e uno speciale vaso per “vivaisti” dell’epoca utilizzato per le talee.

Tappa 3

Via Celletta dell’Olio conduce al fiume Marecchia attraverso le sue traverse. La prima via utile per arrivare al fiume è via Massarotto, la seconda è via Bianchi. Col fiume di fronte, si gira a destra e si prosegue lungo l’argine.

Lo spostamento qui non si misura in chilometri ma in trasformazione del paesaggio che da piano man mano si alza ed iniziano a vedersi i primi speroni di calcare della Valmarecchia.

Tappa 4

Una sosta è consigliata al Mulino Sapignoli. Si tratta dell’unico esempio di mulino rimasto con la tipica ruota orizzontale dei mulini sul fiume Marecchia.

A pochi metri dall’area attrezzata corre ancora il tracciato della “ferrovia sognata”, così definita da Antonio Baldini, perché costruita ma mai percorsa da un solo treno, il tracciato si nota perché sopraelevato.

Tappa 5

Ritornati sul fiume, si prosegue fino all’indicazione per Saiano.

Da qui alla fine della peregrinazione non manca tanto; l’ultima parte, però, è tutta in salita e l’ultimo tratto, forse il più ripido, è quello dopo il cancello in ferro che porta direttamente di fronte alla porta giubilare della chiesetta.

Tappa 6

Dopo il lento pellegrinaggio e probabilmente anche un po’ affaticati, Saiano si rivela in tutta la sua potenza di luogo dello spirito, capace di trasformare il meritato riposo in rigenerazione di anima e pensiero.

Tappa 7

Se è vero che ogni volta il viaggio di ritorno è diverso da quello di andata, in questo caso lo sarà più delle altre…

I comuni dell'itinerario