Poggio Berni
Le sue campagne fertili e fascinose, così come le alture, lievi ma capaci di offrire già ampi panorami, sono disseminate di edifici storici di rilievo, a rammentare la vocazione residenziale e vacanziera gli uni, quella di opifici per la collettività gli altri.
Si tratta infatti di Palazzi e ville nobiliari appartenuti a potenti e ricche casate, che ancora fanno bella mostra di sé, affiancati da luoghi legati ai costumi e alla cultura tradizionale della civiltà locale, quali i mulini che ancora oggi possono mostrare la loro integrità funzionale. Una concentrazione assai forte che accompagnata dalla presenza di strutture ricettive rende la visita e il soggiorno di notevole interesse.
Anche sotto il profilo geologico offre molto con i suoi interessanti giacimenti fossiliferi; ciò accade lungo il fiume Marecchia dove è stato creato un Parco, detto della Cava, per testimoniare il ritrovamento di migliaia di reperti, principalmente vertebrati marini che nel Pliocene popolavano il mare che ricopriva queste terre. Nel centro storico una fontana, nata dall’idea di un poeta, Tonino Guerra, che lotta per non trascurare la memoria dei luoghi, ricorda uno di questi consueti ritrovamenti fossili, un ammonite, lumaca millenaria che porta con sé l’infanzia del mondo.
Abitato fin dall’antichità, questo territorio fu dei Malatesta, presenza la loro testimoniata già dal 1197, in grado di sfruttarne produttività e ricchezza.
Il Palazzo Marcosanti, antica Tomba di Poggio Berni, visibile dalla strada che da Santarcangelo conduce al centro storico, è uno dei fortilizi meglio conservati della Signoria, con belle murature trecentesche, risalente al tempo in cui Poggio Berni era il centro amministrativo della vasta area agricola.
Torriana
Il suo nome era “Scorticata” citato già nelle cronache dal 1141. Appellativo che subito fa capire quale conformazione geologica abbia da sempre ospitato il castello. E così quello della vicina Montebello.
Sono due degli speroni rocciosi della Valle del Marecchia, che in un’era geologica assai lontana nel tempo sono giunti dal Tirreno e qui si sono assestati ai lati del fiume, e oggi saltano allo sguardo producendo ammirata attenzione. Anche perché il Medioevo ha sfruttato tale conformazione erigendovi le roccaforti imprendibili di Scorticata e di Montebello e i secoli seguenti hanno fatto il resto, creando borghi, fortificazioni e castelli che hanno vissuto gli splendori della Signoria dei Malatesta ma anche le ripetute battaglie con quella dei Montefeltro, causate proprio dall’importanza di possedere punti tanto strategici per il controllo e la difesa del territorio.
I due borghi hanno avuto sorti diverse: Torriana, questo il nome nuovo dato nel 1938, ha subito trasformazioni architettoniche e istituzionali, divenendo capoluogo di Comune, Montebello si è preservato intatto così da donarci fascinazione, storia, e mistero. Tutt’attorno c’è un interessante e ricco ambiente naturale che si è deciso di tutelare attraverso la istituzione dell’Oasi faunistica di Torriana e Montebello e di un centro di studio e ricerca ambientale chiamato Osservatorio Naturalistico Valmarecchia.
La quattrocentesca Fortezza malatestiana di Torriana, poi appartenuta ai Borgia e ai Medici, ha subito rimaneggiamenti nel ‘900 ma resta in vita la storia che nei suoi sotterranei sia stato ucciso Gianciotto Malatesta, resosi tristemente famoso per l’uccisione dei noti amanti, la moglie Francesca e il fratello Paolo. Montebello di nome e di fatto, per l’amenità del suo borgo e del millenario Castello, in cui dimora la leggenda del fantasma di Azzurrina. All’abitato di impianto medievale si accede per un’unica via, attraversando una porta fortificata che oltrepassata, permette di godere gradevoli atmosfere.

Punti di interesse
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