Rapisce e incanta lo sperone di roccia solitario che sorge dall’acqua. E su di esso svetta il complesso architettonico posto proprio nell’Oasi naturalistica. La rupe con il suo Santuario, venerato dalle genti per la miracolosa Madonna del Rosario (XV sec.) a cui si rivolgevano le partorienti, detto Santuario della Madonna di Saiano, si specchia nei laghi e nelle acque del Marecchia mentre tutt’attorno il verde trionfa.
Dell’antica fortificazione rimangono dei ruderi e la Torre cilindrica di foggia bizantina. La Chiesa, dedicata alla Beata Vergine del Carmine, col restauro di qualche decennio fa, ottenuto grazie all’interessamento prolungato del poeta Tonino Guerra, ha acquisito un’artistica porta in bronzo realizzato dallo scultore Arnaldo Pomodoro, detta “La Porta che raccoglie i tramonti”.